Il mercato nautico globale cresce del 11% e tocca i 33 miliardi di euro. L’Italia si conferma leader nella produzione di superyacht con una crescita del 20% nel 2022 e previsioni positive per il 2023.
MILANO – Il settore nautico continua a registrare una forte espansione a livello globale, raggiungendo un giro d’affari di 33 miliardi di euro nell’ultimo anno disponibile, con oltre 25 miliardi provenienti dal segmento dei superyacht. L’Italia si conferma al centro di questo sviluppo, con un fatturato di 4,4 miliardi di euro nel 2022, segnando un +20% rispetto all’anno precedente. Di questo, il 70% proviene dalla produzione di superyacht, dove il Paese mantiene una posizione dominante a livello mondiale, detenendo il 54% della quota di mercato in termini di volume e il 31% del valore degli ordini.
Questo quadro emerge dallo studio “The state of the art of the global yachting market”, realizzato da Confindustria Nautica in collaborazione con Deloitte, che analizza l’evoluzione del mercato nautico globale e italiano. Secondo Marina Stella, Direttore Generale di Confindustria Nautica, la mission dell’associazione è fornire agli operatori del settore dati aggiornati e analisi per favorire la competitività delle aziende italiane, soprattutto in un contesto sempre più orientato all’export.
Le previsioni per il 2023 sono positive anche per il comparto italiano del new-build, con una crescita stimata tra il 5% e il 15%, sostenuta da ordini accumulati durante la pandemia. A livello globale, il mercato del retail nautico si prevede in aumento dell’8%, con un tasso di crescita annuale composto (CAGR) atteso del 6% tra il 2024 e il 2026.
Il settore dei superyacht, in particolare, ha registrato un incremento del 21%, raggiungendo un portafoglio ordini globale di 600 unità per un valore di 25,3 miliardi di euro. Questo trend è principalmente trainato dalla crescente domanda di imbarcazioni tra i 30 e i 40 metri, realizzate in materiali innovativi come l’acciaio e i compositi.
Nel mercato delle fusioni e acquisizioni (M&A), sono state realizzate circa 400 operazioni a livello globale tra il 2021 e il 2023, con 30 di queste in Italia. Il 90% della produzione cantieristica italiana è destinata all’export, con una crescita significativa soprattutto verso gli Stati Uniti, il principale mercato per le imbarcazioni italiane.
Infine, la sostenibilità sta diventando un tema sempre più centrale nel settore. Durante il 64° Salone Nautico Internazionale di Genova, in programma dal 19 al 24 settembre 2024, si terrà la terza edizione del World Yachting Sustainability Forum, che rappresenterà un’occasione di confronto sui temi della sostenibilità nella nautica.
In sintesi, l’Italia non solo domina il mercato globale dei superyacht, ma continua a consolidare la sua leadership grazie a un mix di innovazione, qualità artigianale e una forte presenza sui mercati internazionali.
«La mission di Confindustria Nautica – ha dichiarato in apertura Marina Stella, Direttore Generale di Confindustria Nautica – è quella di rendere disponibili per i propri Associati – una filiera profonda, composta da ben nove settori merceologici rappresentati (dalla produzione di superyacht fino ai porti turistici) – dati sempre aggiornati sul settore, sul mercato di riferimento e sull’evoluzione dei modelli di consumo. Questo è particolarmente significativo in relazione alla forte vocazione all’export delle aziende del settore, per accrescerne la reattività nei confronti dei cambiamenti rapidi degli scenari economici globali, la capacità di penetrazione di nuovi mercati, e quindi il posizionamento competitivo sui mercati internazionali».
«Il mercato della nautica prosegue la sua espansione globale trainata dalla crescita molto significativa dei superyacht, che continueranno anche nei prossimi anni a costituire il principale driver di crescita a livello internazionale. Una buona notizia per le imprese Made in Italy che, nonostante spesso siano di piccole e medie dimensioni, riescono a contribuire alla leadership indiscussa dell’Italia nella produzione di questo tipo di imbarcazioni grazie a passione e culto della qualità», ha infine concluso Ernesto Lanzillo, Private Leader di Deloitte Italia.
di Giacomo Del Borrello