Voglio iniziare l’articolo con una risposta quasi banale:
La tua barca deve passare 12 mesi all’anno , H24 fuori dalle acque europee.
In questo modo risparmierai il 100% dell’IVA europea sui canoni leasing, ma se non è così, puoi in ogni caso risparmiare.
Segui tutto l’articolo fino agli esempi finali.
Come funziona l’IVA sui canoni leasing delle imbarcazioni dal 1 novembre 2020
Facciamo subito la premessa:
affronteremo la questione sull’imponibile IVA riguardante il leasing nautico, applicato alle imbarcazioni da diporto non professionale.
Non affronteremo la questione del noleggio o locazione a breve termine di cui si occuperanno direttamente le aziende interessate di charter o affini, anche se il principio è il medesimo.
Come funzionava prima del 1 novembre 2020
In base alla lunghezza dell’imbarcazione, in modo proporzionale, veniva abbassato l’imponibile IVA ( la quota su cui calcolarla).
Più grande era la barca e più grande era la riduzione.
Questo principio si basava sulla logica che più grande era l’imbarcazione e più tempo avrebbe passato (realmente o potenzialmente) nelle acque internazionali, quindi oltre le 12 miglia dalle coste dell’UE.
Come funziona ora, dal 1 novembre 2020
Non faranno imponibile IVA le SOLE settimane realmente passate nelle acque internazionali.
Si considerano le sole settimane in cui l’imbarcazione da diporto ha effettuato spostamenti tra porti, inclusi gli spostamenti da e verso il medesimo porto, con esclusione degli spostamenti tra cantieri o porti per motivi tecnici.
Ogni settimana in cui vi siano le prove di navigazione extra UE è una settimana di navigazione “fuori”, ogni settimana in cui non vi sono le prove è considerata “entro” le acque UE.
Usiamo un esempio per aiutarmi a spiegare il tutto con più semplicità
Conteggio delle settimane
Varo barca Lunedì 19/07/2021 – settimana numero 29
Alaggio Barca: 29/08/2021 – settimana numero 34
Tot. navigazione: 6 settimane
Navigazione extra UE (prove): 2 settimane
Imponibile: su 4/6 = sul 66,6% dell’importo fattura
Quindi avrò Iva a zero per le 2 settimane passate fuori dalle acque UE, che se aggiunte alle altre 4 passate in UE, vuol dire che risparmio il 33,4%
Nelle settimane in cui la barca non naviga, (da 01/01/2021 a 18/07/2021 – e – da 29/08/2021 a 31/12/2021 ) che sia a terra o in porto, siccome è in territorio della UE, dovrà pagare i canoni con IVA regolare al 22%
Ulteriore dettagli di esempio su ipotesi
dati:
- barca di 13 metri di omologazione
- canone leasing di € 5.000,00 imponibile mensile
- navigazione certificata di 1 mese (4 settimane) in acque extra UE
- Utilizzo/navigazione 2 mesi ( 8 settimane)
Prima di 1 novembre 2020
Un anno di canoni = Imponibile € 5.000,00 X 12 = € 60.000,00
Iva agevolata sui canoni leasing al 50% siccome barca di 13 mt = € 60.000,00 X 11% (22%-50% di 22) = € 6.600,00
Totale pagato in un anno € 60.000,00 + € 6.600,00 = € 66.600,00
indipendentemente dal tipo di navigazione effettuata
Ora, dal 1 novembre 2020
Un anno di canoni = Imponibile € 5.000,00 X 12 = € 60.000,00
Iva zero sui canoni leasing delle settimane navigate e certificate in acque extra UE.
Siccome nei 2 mesi di utilizzo ho passato il 50% del tempo nelle acque extra UE, si pagherà iva al 50% per quei due mesi = € 5.000,00 X 10 mesi = € 50.000,00 X 22% = € 11.000,00 e € 5.000,00 x 2 mesi = € 10.000,00 x 11% (22%-50% di 22) = € 1.100,00
Totale pagato in un anno € 60.000,00 + € 11.000,00 + € 1.100,00 = € 72.100,00
Con la dimostrazione e documentazione.
In pratica se segui le indicazioni di legge, risparmierai € 1.100,00 in base a questo esempio.
Ecco come risparmiare l’IVA sui canoni leasing
Grazie al lavoro enorme del centro studi di Confindustria Nautica si è riusciti ad ottenere dei grandi vantaggi, siccome la base di calcolo del periodo di navigazione è un elemento fondamentale sulla base di calcolo dell’imponibile.
Faccio un esempio se Confindustria Nautica non fosse riuscita a far rivedere il tutto.
Esempio:
Barca di 13 metri
canone € 5.000,00
periodo di utilizzo/navigazione barca 6 mesi (24 settimane)
In quei 6 mesi, il 100% del tempo fuori acque UE
Grazie a Confindustria Nautica e l’applicazione del periodo di navigazione
- imponibile annuo = € 5.000,00 x 12 mesi = € 60.000,00
- € 30.000,00 x 22% (iva standard su 6 mesi) = € 6.600,00
- € 30.000,00 X zero iva ( meno 100% di iva sui canoni di navigazione) = € 00,00
- Totale pagato in un anno € 60.000,00 + € 6.600,00 = € 66.600,00
Se non si fosse intervenuti
- imponibile annuo = € 5.000,00 x 12 mesi = € 60.000,00
- € 30.000,00 x 22% (iva standard su 6 mesi) = € 6.600,00
- € 30.000,00 X 11% iva (il 50% di un anno passato extra UE) = € 3.300,00
- Totale pagato in un anno € 60.000,00 + € 6.600,00 = € 69.900,00
Concludendo tutto il discorso,
Non pensare che il tuo caso specifico sia uguale per tutti, per cui per alcuni casi gli importi o i risparmi potrebbero essere molto importanti e per altri molto meno.
Di sicuro il sistema applicato, prima, era molto meno complesso e molto più vantaggioso, ma la decisione della UE è andata nella riduzione dei vantaggi fiscali per la nautica, ed essere riusciti come Confindustria Nautica ad ottenere quanto ottenuto, è un ottimo risultato.
Starà quindi a te fari i calcoli e decidere se nel tuo caso specifico ha senso per te oppure no.
Questi i passaggi da fare se deciderai di procedere.
La Dichiarazione dell’utilizzatore, se correttamente ricevuta e annotata in fattura, rende la società di leasing non responsabile di quanto il locatario ha intenzione di dichiarare e di eventuali difformità tra “dichiarato” e “navigato”.
- La Dichiarazione si effettua (solo) tramite il canale telematico Agenzia Entrate dal locatario o intermediario
- Software da utilizzare “dichiarazionenautica” scaricabile dal sito dell’Agenzia delle Entrate
- Ricevimento ricevuta telematica
- Ricevuta visibile sia da armatore/locatario che dalla società di leasing
- Fattura da parte del Leasing con riportato gli estremi della ricevuta
- fattibilità: dai canoni dal 14 agosto 2021
- La dichiarazione di navigazione fuori dalle acque UE non deve essere per forza preventiva, ma anche resa a consuntivo, generando un credito IVA
- Estremi necessari: patente “oltre” del comandante – dotazione oltre le 12 miglia – per poter navigare legittimamente oltre le 12 miglia dalla costa
- Dichiarazione con dati barca e armatore o locatario
- No 100% di sola navigazione in alto mare. Se così la domanda non va presentata e va fatto presente la navigazione esclusiva in acque extra UE al Leasing
Prove a supporto della dichiarazione per LEASING (locazione a lungo termine)
Un mezzo di prova scelto tra:
- a) fotografie digitali di 2 punti nave per ogni settimana (consigliabile), oppure i dati registrati da AIS
- b) fatture e documentazione di ormeggio extra Ue;
- c) fatture e documentazione di beni da fornitori extra UE.
Buon Vento
Oscar Bellandi
Qui sotto potrai scaricare la presentazione sintetica realizzata da Confindustria Nautica
LeasingNautico_confindustria_barchemania_agenziadelleentrate
Buongiorno Sig. Bellandi,
Prima di tutto volevo ringraziarla del tempo dedicato e della chiarezza dell’articolo.
Per favore, sarebbe così gentile da chiarirmi qualche dubbio.
Nel suo articolo c’è un passaggio “Ogni settimana in cui vi siano le prove di navigazione extra UE è una settimana di navigazione “fuori”, ogni settimana in cui non vi sono le prove è considerata “entro” le acque UE.”
Tale conclusione è una presunzione assoluta o vale esclusivamente per chi tiene la barca in un Marina Comunitario?
Qualora la barca sia tenuta in un Marina all’infuori della UE, dimostrando di aver navigato sempre in acque extra UE dovrei avere la non imponibilità IVA al 100%. Sto sbagliando?
Approfitto della disponibilità per un altro dubbio. Dall’articolo mi sembra di capire che il conteggio venga fatto in settimane; a quanto mi risulta il calcolo dovrebbe essere sulla percentuale di percorrenza in miglia. In particolare, se una settimana percorro esclusivamente 10 miglia in acque intra UE e l’altra settimana percorro esclusivamente 90 miglia in acque extra UE il rapporto dovrebbe essere 10% e 90% non 50% e 50%. Sto sbagliando?
La ringrazio anticipatamente per il tempo che vorrà dedicarmi.
Buongiorno Stefano,
cerco di rispondere al meglio:
Nel suo articolo c’è un passaggio “Ogni settimana in cui vi siano le prove di navigazione extra UE è una settimana di navigazione “fuori”, ogni settimana in cui non vi sono le prove è considerata “entro” le acque UE.”
Tale conclusione è una presunzione assoluta o vale esclusivamente per chi tiene la barca in un Marina Comunitario?
Vale per chi tiene la barca in UE, siccome chi godrà del bene al di fuori della UE, non dovrà rispondere alla UE.
Qualora la barca sia tenuta in un Marina all’infuori della UE, dimostrando di aver navigato sempre in acque extra UE dovrei avere la non imponibilità IVA al 100%. Sto sbagliando?
Corretto, come per qualsiasi godimento di bene al di fuori della UE
Approfitto della disponibilità per un altro dubbio. Dall’articolo mi sembra di capire che il conteggio venga fatto in settimane; a quanto mi risulta il calcolo dovrebbe essere sulla percentuale di percorrenza in miglia. In particolare, se una settimana percorro esclusivamente 10 miglia in acque intra UE e l’altra settimana percorro esclusivamente 90 miglia in acque extra UE il rapporto dovrebbe essere 10% e 90% non 50% e 50%. Sto sbagliando?
Con la legge attualmente in vigore, non si fanno differenze in base alle miglia percorse ma vale in principio temporale.
Mi auguro di avere specificato il tutto in modo semplice ed intuitivo.
Nell’articolo vi è modo in ogni caso di reperire anche la documentazione ufficiale del ministero, che in ogni caso può trovare in rete.
Buon Vento
Buongiorno Oscar,
grazie mille dei chiarimenti.
Alla luce delle risposte avrei ancora una domanda; se vale il pricipio temporale, qual’è il parametro di riferimento. Se in una settimana percorro percorro 40 miglia in acque extra UE e 60 miglia in acque intra UE la settimana è da considerare tutta intra UE oppure tengo conto di tutte le ore che ho navigato extra UE in un anno e faccio la percentuale sul totale delle ore di navigazione?
Mi spiace entare in questi dettagli ma nelle istruzioni al modello di dichiarazione non offrono chiarimenti.
Grazie!
Buongiorno Stefano,
non sono un giurista e nemmeno un consulente finanziario, ma cerco di andare al nocciolo in modo pratico e semplice.
Dimentichiamoci le miglia percorse, in quanto un comandante potrebbe decidere di stare fermo in rada difronte Creta, percorrendo zero miglia ma restando fuori dalle acque UE.
In conclusione per semplificare, la legge ci dice: se tu mi dimostri (nei modi indicati) per 2 volte in una settimana tratti da due giorni diversi, che ti trovi nelle acque extra UE io Stato, ti tengo valida l’intera settimana.
Esistono poi specifiche singolari da verificare caso per caso, e se fosse tra queste, vi consiglio di rivolgervi con la documentazione alla mano dai vostri consulenti o legali che siano, al fine di togliersi ogni dubbio.
Mi auguro di aver dato maggiori dettagli al fine di capire la normativa.
Buon Vento
Grazie Oscar,
devo dire che le tue considerazioni hanno moto buon senso.
Purtroopo, come spesso accade, le previsioni del legislatore ne hanno molto poco.
Grazie mille del tuo contributo!
Buon Vento
Nelle settimane in cui la barca non naviga, (da 01/01/2021 a 18/07/2021 – e – da 29/08/2021 a 31/12/2021 ) che sia a terra o in porto, siccome è in territorio della UE, dovrà pagare i canoni con IVA regolare al 22%
Gentilissimo Oscar, il suo articolo è di una chiarezza distruttiva per me, per questo la pregherei di riconfermare quanto sopra. (ho parlato con una primaria società di leasing, che asserisce che il tempo di non utilizzo della barca , anche se in territorio UE , non viene calcolato. Es. uso la barca 2 mesi in un anno e tutti in territorio extra UE , non pago iva!)
altra cosa comperando io la barca a maggio 2022, (300.000€) avrò da pagare : 40% del canone 120.000+26.000 iva e 8 mensilita 2.500+iva = 20.000+ 48.00 iva per un totale annuale di 30.800€ di iva se io stessi nel 2022 per tutto il tempo in montenegro significa che risparmierei 30.800€ ?
grazie Manuel
Buongiorno Manuel,
Quello che diciamo è in funzione della legge, e se la legge è questa non sapremmo cosa aggiungere.
Abbiamo allegato all’articolo anche il PDF di Confindustrianautica che asserisce questo, e nell’articolo abbiamo semplificato ancora di più con esempi specifici.
Se in ogni caso, esiste una banca che decide di non far pagare l’IVA sui canoni per chissà quale legge, ciò rimane e rimarrà una nostra perplessità.
Da ricordarsi sempre che qualsiasi elusione o evasione di iva sui canoni, saranno imputati solo ed esclusivamente al dichiarante che è l’armatore.
Buon Vento
Grazie per la risposta
Buongiorno Oscar,
Vorrei sapere se la mia barca con leasing italiano rimane in territorio extra UE per tutto il periodo del leasing (dovrei navigare nei caraibi) come si pone la barca al ritorno in Italia o comunque nei paesi UE? In particolare viene considerata “IVA pagata” o dovrei ripagare l’IVA?
Buongiorno Nic,
dovrai valutare con il leasing se in essere prima del cambio normativa oppure no.
Con la nuova normativa si valutano i mesi di utilizzo.
Per cui, per esempio, se per 2 mesi la barca sarà fuori dai territori UE, lo comunicherò alla società di leasing, la quale emetterà fatture dei canoni senza iva.
Quando poi rientro nei territori UE, sarà sempre compito dell’armatore di comunicare al leasing in rientro, e quindi la necessità di ricevere i canoni con IVA.
Consiglio in ogni caso di rivolgersi alla propria società di leasing che avendo il contratto in essere, sapranno rispondere a tutti i dubbi.
Buon Vento
Buonasera Oscar,
Grazie per la sollecita risposta che però non chiarisce i miei dubbi.
Come ho scritto nella mia domanda il rientro in Italia avverrebbe solo dopo i tre anni di durata del leasing e quindi a leasing terminato. Il mio dubbio quindi prescinde dalla società di leasing ma riguarda lo status dell’imbarcazione in UE. Si assume che sia stata assolta l’IVA (anche se non pagata perchè sempre in territorio extra UE) ovvero bisognerà pagare l’IVA sul valore dell’imbarcazione al momento del rientro in UE?
Il dubbio mi viene perchè durante la permanenza in acque UE spesso è richiesto dimostrare di aver pagato l’IVA esibendo la regolare fattura di acquisto dell’imbarcazione.
Ti ringrazio anticipatamente per la risposta.
Buona sera Nic,
di fatto l’IVA sarà assolta grazie all’art. 8 anche se finanziariamente non pagata dal vostro conto corrente.
Questo per semplificare al massimo.
Il dealer quando venderà alla società di leasing fatturerà con IVA e quindi la fattura farà anche da giustificativo per eventuali controlli futuri.
Noi procediamo in questo modo, come dovrebbero fare tutti i professionisti della nautica.
Molto importante rivolgersi a concessionari seri che facciano le cose correttamente.
Ciao Nic, avendo lo stesso problema provo a risponderti sulla base di quanto a mia conoscenza e chiedo a Oscar di correggermi se sbaglio: la barca viene venduta dal cantiere alla società di leasing con IVA esposta. La società di leasing la recupera in quanto bene strumentale. La società di leasing emette fatture nei tuoi confronti per i canoni di leasing senza applicare l’IVA in quanto la barca è utilizzata fuori dalle acque UE. Tale principio vale anche per la fattura di riscatto. Quando a pagamento completato entrerai nelle acque comunitarie non dovrai pagare l’IVA perché risulterà già versata. Oscar per favore mi corregga se sbaglio. Grazie