Questo è il problema degli oblò
La forma delle aperture a mare di uno Yacht è una questione tecnica o di design?
Mi è successo spesso di ricevere la domanda del perché le finestre delle barche, ( gli oblò dobbiamo dire altrimenti ai più sensibili si forma acidità allo stomaco) fossero tondi, quando tutti sanno che pulire un bordo tondo è di una fatica immane.
Andiamo a capire il perché e la storia che ci sta dietro.
Se ti andrà di seguirmi fino in fondo cercherò di spiegarti anche perchè molti Yachts ora hanno finestrature rettangolari per dare luce all’interno, e non più oblò.
Dagli inizi del ‘900 si è fatta strada sempre di più la tendenza di produrre oggetti che fossero funzionali si, ma al tempo stesso “alla moda”, e quindi con l’intento di avere una funzione ma al tempo stesso di definire cosa era moderno e cosa no, cosa fosse bello e ben studiato, e cosa non lo fosse.
Parliamoci chiaro, se la cura dei dettagli, l’attenzione a far prodotti non solo funzionali ma anche interessanti nel loro stile, non fosse esistita, l’umanità vivrebbe su questo pianeta potendo godere solo della bellezza di madre natura e non dalla bellezza costruita dagli uomini.
Esempi indiscutibili della capacità dell’uomo di arricchire il nostro pianeta, lo sono tra le altre alcune cattedrali come Notre Dame a parigi per citarne una a caso, oppure le opere come i dipinti, di cui gli artisti italiano hanno lasciato un segno indelebile nella storia.
Per qui la questione che da sempre mi pone una riflessione è: fino a dove il design si deve spingere e dove diventa una forzatura, al pari di un accanimento terapeutico?
Sarò forse strano, ma spesso mi pongo queste domande.
Credo che la risposta si ha, fino a quando avremo un bilancio positivo tra fattori con il segno positivo e quelli con segno negativo sui temi di: sicurezza, funzionalità e design.
In un articolo sul Corriere della Sera di qualche anno fa, lessi un articolo firmato Elmar Burachia, che parlava del perché gli aerei negli anni ‘50 passarono dai finestrini quadrati a quelli stondati.
L’aeronautica dovette pagare un costo molto alto in vite ed incidenti per capire che doveva cambiare sistema di produzione.
In modo molto semplicistico si può affermare che l’angolo è il punto debole di una struttura, siccome le forze esercitate, anche facendo delle semplici pressioni sul centro, finiscono per scaricarsi sugli angoli.
Quindi una forza magari eccessiva potrebbe frantumare l’oblò quadrato più facilmente rispetto ad uno tondo che di angoli non ha alcuno.
Fortunatamente in mondo nautico aveva alle spalle centinaia di anni di esperienze, per cui questi costosi errori di produzione non avvennero in modo così considerevole.
Negli anni ‘50 gli aerei avevano raggiunto traguardi che fino a pochi anni prima erano solo fantascienza, stava iniziando l’era dei Jet.
Velocità e capacità di trasporto erano arrivate a traguardi veramente incredibili e si percepì che si sarebbe andati ben oltre.
Nel 1953 ci furono 2 bruttissimi incidenti in cui i due aerei scoppiarono letteralmente in cielo, a far cambiare rotta.
La causa fu imputata al fatto che le pressioni esercitate sulla carlinga dell’aereo si scaricarono sui finestrini con gli spigoli, facendoli cadere di colpo.
Non accadde prima, probabilmente siccome i motori non jet non spingevano gli aerei a quelle velocità, e nella fisica, ad un aumento di velocità corrisponde anche un aumento di pressione, volando in un cielo come il nostro con la presenza di aria.
Ti ringrazio di avermi seguito fino a qui, ed al fine di non far nascere altre domande o altri dubbi dovrei fare chiarezza del perchè un articolo sugli aerei e cosa c’entra questo con gli yachts.
Presto detto, ovviamente ad oggi, la velocità non c’entra nulla ma contano le possibili pressioni esercitate.
Su un aereo, mettendo da parte le eccezioni, ci dovremo preoccupare innanzi tutto di volare e poi delle pressioni che verranno esercitate.
Le pressioni non hanno un aspetto buono o cattivo di per sé, lo diventano se inducono reazioni che desidero e quindi diventano pressioni attese, come quelle esercitate sulle ali che permettono di volare, oppure quelle esercitate sugli oblò che se non calcolate bene potrebbero far precipitare un aereo.
Torniamo ora a parlare di Yachts e di barche però.
La similitudine esiste ma come detto sopra, non riguarda la velocità ma nel nostro caso l’acqua, che potrebbe arrivare fino ai nostri oblò spingendo fino al punto di romperli.
Allora perché dagli anni ‘70 – ’80 le barche e gli Yachts hanno oblò che si sono trasformati in vetrate sui lati?
Anche questo è presto detto, la tecnologia esiste in tutti i campi e l’utilizzo di un tipo di materiale rispetto ad un altro, spesso fa una grande differenza.
Per necessità pratiche di dare maggiore luce all’interno delle barche, renderle più facilmente gestibili sotto l’aspetto della pulizia e dell’ordine, poter dare una forma ed un preciso segno identificativo di design, ci si è potuti permettere di passare dalla cruda funzionalità alla migliore direzione per ottenere sia dei punti luce funzionali ed al tempo stesso esteticamente belli e funzionali in base al periodo
Si, avrai capito che ora la decisione di un costruttore di barche non è più necessariamente legata al sol fattore della sicurezza, ma anche alla bellezza che vuole presentare ai suoi clienti.
Le normative in termini di sicurezza, in continua evoluzione, tutelano noi che andiamo per mare facendo in modo che possano essere omologati solo prodotti con un altissimo coefficiente di sicurezza, materia questa che non può lasciare nulla al caso.
Per cui non cadere nella tentazione di voler scegliere lo yacht più sicuro del mondo, a discapito delle sua soggettiva o oggettiva bellezza, ma scegli come dico spesso ai miei clienti, quello che ti fa battere il cuore.
Sul fatto che non ti dovrà “spezzare il cuore” quello è un compito di chi produce e chi ti fa scegliere il miglior modo di vedere la terra ferma da un altro punto di vista.
Tondo o quadrato?
Se questo è il problema?
Quello che più ti piace è la soluzione.
Oggigiorno ce lo possiamo permettere.
Buon Vento
Oscar Bellandi