La planata: quando la barca “vola” sull’acqua!

di | 21 Giugno 2024

Immagina di essere a bordo della tua imbarcazione, a vela o a motore, gradualmente la velocità aumenta e, all’improvviso, la barca si solleva dalla superficie come se volasse sull’acqua. Hai appena raggiunto la planata, un fenomeno che permette una navigazione più veloce e con meno sforzo del motore e delle vele.

Come funziona la planata?

La planata è il risultato di un gioco di squadra tra velocità, forma dello scafo e tipologia di propulsione. Aumentando la velocità, la barca inizia a tagliare l’acqua con la parte anteriore dello scafo, sollevando la prua. In questo modo, la carena entra in contatto con l’acqua solo nella parte posteriore, riducendo drasticamente l’attrito: meno contatto con l’acqua, meno resistenza, più velocità!

Ma non tutte le barche nascono per planare, le navi da crociera, ad esempio, sono progettate per dislocare un grande volume d’acqua, navigando a velocità inferiori ma con maggiore stabilità. La loro forma non è ottimizzata per la planata, e per questo motivo non riescono a “volare” sull’acqua.

 

In poche parole:

– La planata si ottiene grazie alla combinazione di velocità, forma dello scafo e tipologia di propulsione.

– Aumentando la velocità, la prua della barca si solleva e la carena entra in contatto con l’acqua solo nella parte posteriore.

– Questo riduce la superficie di contatto con l’acqua e quindi l’attrito, permettendo alla barca di accelerare ulteriormente.

Per capire meglio il concetto, ti consiglio di guardare il video in cui Oscar Bellandi spiega il concetto nello specifico grazie ad un modellino con cui è più facile capire la differenza tra planata e dislocamento.

Di Giacomo Del Borrello

 

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