Decarbonizzazione nella nautica: un viaggio tra elettrico, idrogeno e carburanti alternativi

di | 9 Ottobre 2024

La decarbonizzazione è uno dei temi centrali nel mondo nautico, con un’attenzione crescente verso soluzioni che possano ridurre l’impatto ambientale senza sacrificare la funzionalità e le prestazioni delle imbarcazioni. Nel contesto della sostenibilità, le tecnologie principali su cui si sta concentrando il settore sono tre: l’elettrico, l’idrogeno e i carburanti alternativi (e-Fuel). In questo articolo analizziamo le caratteristiche e i vantaggi di ciascuna tecnologia, oltre a valutare quale di queste opzioni potrebbe avere il maggiore impatto positivo sull’ambiente e sulla nautica.

Elettrico: un compromesso tra autonomia e sostenibilità

L’adozione di motori elettrici rappresenta una delle soluzioni più promettenti in ottica di decarbonizzazione. Tuttavia, quando si tratta di applicare questa tecnologia alla nautica, emergono alcuni problemi significativi, in particolare legati all’autonomia e alla gestione dello spazio a bordo.

Se prendiamo come esempio una barca di 8 metri con 14 ore di autonomia alimentata da un motore a combustione interna, l’installazione di un sistema completamente elettrico richiederebbe volumi e pesi notevoli. Per mantenere la stessa autonomia, si renderebbe necessario aumentare di otto volte lo spazio occupato dalle batterie e di una volta e mezza il peso complessivo della barca. Limitando lo spazio, invece, l’autonomia si ridurrebbe drasticamente a circa 3 ore, un compromesso che potrebbe non essere accettabile per la maggior parte delle imbarcazioni.

Ciò significa che, almeno per ora, l’elettrico puro potrebbe non essere la soluzione ideale per le barche da diporto di medie e grandi dimensioni. Tuttavia, c’è un’eccezione interessante: le moto d’acqua. Questi veicoli, che richiedono poca autonomia e sono spesso utilizzati per brevi periodi, potrebbero beneficiare dell’elettrificazione totale. Una moto d’acqua elettrica, ricaricabile velocemente dopo un’ora di utilizzo, sarebbe perfetta per il noleggio o l’uso personale in acque chiuse.

Idrogeno: grandi potenzialità, ma ancora lontano dalla perfezione

L’idrogeno è considerato una delle tecnologie più promettenti per la mobilità sostenibile, ma nel contesto nautico presenta ancora delle sfide significative. Uno dei principali problemi legati all’utilizzo dell’idrogeno come fonte di energia per le barche è l’autonomia.

Se ipotizziamo una barca di 8 metri equipaggiata con serbatoi di idrogeno, per garantire un’autonomia simile a quella ottenuta con carburanti tradizionali, lo spazio occupato dai serbatoi dovrebbe aumentare di tre volte rispetto a quello attualmente necessario. Inoltre, il peso complessivo dell’imbarcazione aumenterebbe di circa il 50%. Se invece si decidesse di mantenere le stesse dimensioni dei serbatoi, l’autonomia crollerebbe a circa 3-4 ore, rendendo l’idrogeno poco pratico per la maggior parte delle imbarcazioni da diporto.

Nonostante queste limitazioni, l’idrogeno resta una tecnologia su cui molti stanno scommettendo, e i progressi nella sua produzione, stoccaggio e distribuzione potrebbero renderlo più competitivo nei prossimi anni. Tuttavia, al momento, i problemi di peso, spazio e autonomia rendono difficile la sua adozione su larga scala nel settore nautico.

Carburanti alternativi (e-Fuel): una soluzione immediata

Tra le tre tecnologie esaminate, quella che sembra avere il maggiore potenziale di impatto immediato è l’utilizzo di carburanti alternativi, come il diesel vegetale o altri e-Fuel. Questi combustibili sono compatibili con i motori a combustione interna già esistenti, il che significa che le barche non necessitano di costosi interventi di sostituzione o adeguamento dei motori.

Un aspetto vantaggioso dell’utilizzo degli e-Fuel è che essi riducono le emissioni inquinanti senza sacrificare l’autonomia o la potenza delle imbarcazioni. Inoltre, poiché le barche vengono utilizzate in media per circa 35-40 ore all’anno, le batterie elettriche soffrirebbero molto più velocemente rispetto a quelle di un’auto, con la conseguente necessità di sostituzione e smaltimento frequenti. Questo rende i carburanti alternativi una soluzione più pratica e sostenibile nel breve termine.

Utilizzando carburanti meno inquinanti, le barche potrebbero continuare a operare con i motori esistenti, contribuendo immediatamente alla riduzione delle emissioni senza generare ulteriore spreco di risorse per la produzione di nuovi motori. Inoltre, non si ridurrebbe in modo significativo l’autonomia, come invece accade con l’elettrico o l’idrogeno.

Quale strada scegliere?

Se da un lato l’elettrico e l’idrogeno rappresentano le tecnologie del futuro, dall’altro l’utilizzo di carburanti alternativi sembra essere la scelta più realistica e immediata per ridurre l’impatto ambientale della nautica. La capacità di questi carburanti di essere compatibili con i motori attuali e di ridurre le emissioni senza compromettere l’autonomia rende questa soluzione la più pratica per un settore in cui l’autonomia è cruciale.

Tuttavia, è importante continuare a monitorare i progressi delle tecnologie emergenti. Le moto d’acqua elettriche e, in futuro, i progressi nell’idrogeno potrebbero aprire nuove possibilità. Ma al momento, per la maggior parte delle barche da diporto, l’adozione di e-Fuel rimane la via più praticabile per contribuire a un mare più pulito e a una nautica più sostenibile.

Se sei interessato a scoprire di più su come il mondo della nautica sta affrontando la sfida della decarbonizzazione, non perderti il video YouTube in cui Oscar Bellandi ci spiega tutto nello specifico!

di Giacomo Del Borrello

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